Negli ultimi anni, la scelta del pavimento per gli spazi esterni è diventata una decisione sempre più importante, non solo dal punto di vista estetico ma anche tecnico. Chi progetta una terrazza, un bordo piscina o il pavimento di una pergola bioclimatica si trova spesso davanti a due alternative principali: il legno naturale o il WPC (Wood Plastic Composite).
Entrambi i materiali offrono soluzioni eleganti e funzionali, ma con caratteristiche, costi e prestazioni molto diverse.
Vediamo in modo chiaro e approfondito come si differenziano e quale può essere la scelta più adatta alle varie situazioni.
Cos’è un pavimento in legno per esterni
Il legno naturale è un materiale vivo, caldo e nobile. Viene impiegato da secoli per terrazze, camminamenti e pavimentazioni di pregio.
I più usati per esterno sono essenze dure e stabili, come:
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Teak
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Ipé
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Cumaru
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Frassino termotrattato
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Larice o pino impregnato (più economici ma meno durevoli)
Questi legni vengono solitamente forniti in doghe con finitura spazzolata o liscia, montate su sottostruttura in legno o alluminio.
Vantaggi del legno naturale
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Estetica autentica: nessun materiale replica completamente la bellezza e il calore del legno vero. Le venature, i riflessi e l’invecchiamento naturale creano superfici uniche.
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Piacevolezza al tatto: il legno non si surriscalda e offre una sensazione naturale sotto i piedi, perfetta anche a piedi nudi.
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Materiale naturale e rinnovabile: se proveniente da foreste certificate FSC, è una scelta ecologica e sostenibile.
Svantaggi
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Manutenzione regolare: per mantenere il colore e la protezione superficiale sono necessari oli o impregnanti almeno una volta l’anno.
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Variazioni cromatiche: con il tempo il legno tende a ingrigire a causa dei raggi UV, soprattutto se non trattato.
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Sensibilità agli agenti atmosferici: pioggia, gelo e umidità possono deformare o fessurare alcune essenze se non correttamente installate e ventilate.
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Costo elevato: le essenze tropicali di qualità hanno un prezzo superiore rispetto ai compositi.
Cos’è il WPC (Wood Plastic Composite)
Il WPC è un materiale composito formato da una miscela di fibra di legno (30–60%) e polimeri plastici (come HDPE o PVC), con l’aggiunta di additivi che ne migliorano stabilità e resistenza agli UV.
In sostanza, unisce l’aspetto del legno alla praticità della plastica. Le doghe di WPC vengono estruse con finiture che imitano le venature del legno e sono disponibili in una gamma di colori e texture.
Vantaggi del WPC
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Nessuna manutenzione: non serve oliare, verniciare o trattare periodicamente. Basta una semplice pulizia con acqua e detergente neutro.
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Stabilità dimensionale: non si deforma con il caldo o con l’umidità, e resiste bene a gelo, pioggia e salsedine.
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Durata nel tempo: non si scheggia, non marcisce e non viene attaccato da insetti o funghi.
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Aspetto uniforme: ideale in contesti moderni o dove si desidera un colore costante nel tempo.
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Installazione più semplice: le doghe si montano su una sottostruttura in alluminio o PVC con clip nascoste, riducendo tempi e costi di posa.
Svantaggi
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Aspetto meno naturale: anche se le finiture sono sempre più realistiche, il WPC non raggiunge la profondità estetica del legno vero.
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Surriscaldamento: le superfici composite, soprattutto in colori scuri, possono diventare molto calde al sole.
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Espansione termica: se non installato con i giusti spazi di dilatazione, può deformarsi leggermente.
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Non rinnovabile: a differenza del legno, il WPC è un materiale industriale non rigenerabile o facilmente riparabile in caso di danni profondi.
Confronto diretto
| Caratteristica | Legno naturale | WPC (Wood Plastic Composite) |
|---|---|---|
| Estetica | Autentica, calda, unica | Moderna, uniforme, artificiale |
| Manutenzione | Annuale (oli, impregnanti) | Minima (solo lavaggio) |
| Durata | 10–25 anni secondo essenza e cura | 15–30 anni secondo qualità |
| Resistenza a umidità e muffe | Media | Molto alta |
| Comfort termico | Ottimo (non si scalda) | Buono ma si scalda più del legno |
| Costo iniziale | Medio-alto | Medio |
| Costo nel tempo | Più alto per manutenzione | Più basso |
| Sostenibilità | Naturale e rinnovabile | Riciclabile, ma sintetico |
| Aspetto nel tempo | Cambia e ingrigisce | Rimane stabile |
Dove conviene usare l’uno o l’altro
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Pergole bioclimatiche, terrazze moderne o rooftop urbani: il WPC è perfetto per chi cerca un’estetica pulita, zero manutenzione e durata.
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Spazi naturali, giardini o case rustiche: il legno vero valorizza il contesto con un calore che nessun composito può replicare.
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Bordi piscina: entrambi possono funzionare, ma il WPC offre maggiore sicurezza antiscivolo e resistenza all’acqua clorata o salata.
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Zone montane o di forte escursione termica: il legno può soffrire di più, mentre il WPC mantiene la sua stabilità.
Conclusioni
La scelta tra legno e WPC dipende da priorità, budget ed estetica desiderata.
Chi ama il fascino del naturale e non teme una minima manutenzione troverà nel legno una soluzione nobile e senza tempo.
Chi invece desidera praticità, resistenza e uniformità cromatica, troverà nel WPC il miglior alleato per un pavimento esterno moderno e durevole.
In entrambi i casi, la posa corretta e una sottostruttura adeguata (meglio se in alluminio) sono elementi fondamentali per garantire prestazioni e durata nel tempo.
Un consiglio finale: valutare sempre campioni reali sotto luce naturale — solo così si può apprezzare la reale tonalità e finitura del materiale scelto.